Santuario di San Michele Arcangelo

Aggiornato il: 25-03-2024

Santuario di San Michele Arcangelo

Nella zona del Gargano ci sono tantissime attrattive tuistiche che potrai visitare, tra cui l'importante meta turistica religiosa del Santuario di San Michele Arcangelo in Puglia, in provincia di Foggia.

Il santuario di San Michele Arcangelo Puglia sorge su un’altura circondata dai verdi paesaggi del Gargano, la facciata principale è costituita da due arcate e da una nicchia sovrastante in cui si può vedere la statua di San Michele. Dal vestibolo si può accedere alla scalinata che porta alla grotta sacra.

Qui sono incise le parole dell’Arcangelo: “Dove si spalanca la roccia, lì saranno perdonati i peccati degli uomini”.

Il luogo è venerato dal 1490 con l'apparizione dell'Arcangelo Michele. Furono i Longobardi a sviluppare il culto di San Michele a cui furono attribuite le stesse virtù guerriere di Odino.

L’ingresso al Santuario è gratuito, è possibile però prenotare visite guidate all’interno della cripta. Inoltre, volendo visitare il museo devozionale e il museo lapidario all’interno del santuario, basterà pagare una piccola quota.

Il Santurario di San Michele Arcangelo Puglia è una delle attrattive turistiche più frequentate.

Dove si trova il Santuario di San Michele Arcangelo?

Il Santuario di San Michele Arcangelo Puglia si trova a Monte Sant’Angelo. Un piccolo comune in provincia di Foggia di 11.637 abitanti.

La cittadina si affaccia sul golfo di Manfredonia ed è caratterizzata da una diversità del territorio, che include sia terreni montuosi che terreni pianeggianti bagnati dal mare.

La cittadina è conosciuta in tutto il mondo grazie alla sua storia religiosa.

Il centro urbano fu fondato nell’anno 1000, ma la sua storia legata ad una leggenda, risale a cinque secoli prima.

Qual è la storia di San Michele Arcangelo ?

La storia ci parla di un ricco signore del Monte Gargano, il quale aveva smarrito un toro.

Dopo averlo cercato per svariati giorni, trovò l’animale inginocchiato all’interno di una grotta, la quale era inaccessibile e non permetteva al signore di soccorrere il toro.

Così il ricco signore decise di scoccare una freccia che ritornò indietro e lo ferì. Il signore, turbato da quanto accaduto, raccontò tutto al vescovo, il quale ordinò tre giorni di penitenza per i suoi fedeli.

Si dice che al terzo giorno apparve l’Arcangelo Michele al vescovo, ordinandogli di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome.

I Longobardi, che avevano il dominio dell’Italia meridionale in quel periodo, lo fecero diventare il loro santuario nazionale.

In pochissimo tempo divenne meta obbligata per i pellegrini e per i Crociati diretti a Gerusalemme.

Si dice che l’arcangelo Michele apparve altre volte nel corso degli anni successivi.

La grotta fu poi meta di tanti santi, tra i quali Padre Pio, il quale era molto devoto all’Arcangelo Michele.

Nel 2011 il santuario di Monte Sant’Angelo divenne patrimonio UNESCO